Diario di una (auspicata) svolta.

Diario di una (auspicata) svolta.

24 Luglio 2020 0 Di Mattia Zorzi

Il Welfare, lo Stato Sociale, ovvero quell’insieme di azioni e misure che il Governo mette in campo per redistribuire ricchezza andando a ridurre (contenere), disuguaglianze economiche figlie di ogni società. È senza ombra di dubbio notevole il dispiego di risorse al quale stiamo assistendo in questi mesi, nemmeno all’alba del fallimento della Lehman Brothers e di tutto ciò che ne è conseguito abbiamo registrato una tale quantità di risorse messe in circolo da parte delle istituzioni. Istituzioni che in queste ore sentiamo vicine, l’Europa della solidarietà, il Governo della genitorialità e della conciliazione tempo-lavoro. Si poteva o forse doveva fare meglio, senza dubbio è d’obbligo il cercare sempre di migliorarsi; ma quella che stiamo vivendo è inconfutabilmente una fase di svolta. Il Governo Italiano vira con decisione verso la strada delle riforme, chiaramente in salsa Italica con infiniti patemi ed una struttura assistenziale spezzatino e talvolta tossica. Ecco il nostro momento cruciale, la svolta, un confronto-scontro versus l’imperante tecnocrazia che attraverso la burocrazia ostacola persino le più nobili intenzioni riformiste. L’Italia questa volta è chiamata ad affrontare, forte di una per certi versi inaspettata caratura istituzionale, questa svolta in modo maturo, responsabile e patriottico. Un patriottismo evoluto che nulla ha a che vedere con la scimmiesca rivendicazione nazional-populista di improbabili statisti (volutamente scritto piccolo). Nella matrice popolare invece, fonda le sue radici la nostra casa, l’Europa, questa idea di Europa, la nostra idea di Europa. L’Europa che deve fare ancora molti passi per diventare quell’Europa sognata e incarnata da quegli Statisti (vedete la differenza…) che pochi giorni fa hanno brindato fra le stelle quando per acclamazione il Parlamento Europeo ha approvato lo stato di diritto. Un filo importante che lega l’Europa con i nostri Padri Costituenti con la nostra Costituzione che mette lo Stato nella posizione d’essere il primo esempio di rispetto ed osservanza della carta costituzionale. Nella stessa direzione va l’accordo sul Recovery Found che nonostante le “rosicate” travestite (male) da responsabile diffidenza, rappresenta un’enorme passo avanti nella tuttavia ancora lunga strada da fare verso il sogno chiamato Europa dei popoli, per i popoli e con il popolo.  Se ora riusciremo insieme alle nazioni che hanno fondato l’Europa (quelle venute dopo non sono per forza di cose necessarie finché non si levano quegli abiti da saccenti) ad affrontare le difficoltà di quest’epoca con spirito unitario e solidale potremmo raccontare del Minitro degli esteri Europeo che si occupa di immigrazione insieme al Ministro della sicurezza Europèo; mentre il Ministro al welfare riferisce di un sistema socio assistenziale a matrice Europea, popolare, capace davvero di ridurre disuguaglianze economiche indegne di una società all’avanguardia come quella Europea. Questa è la nostra casa, e mi risulta difficile, davvero difficile, comprendere le ragioni di chi ancora sostiene e guarda con ammirazione a chi sceglie la strada della repressione, dell’antiscienza, della presunzione a oltranza potando violenza e paura in quella che paradossalmente è la culla del New Deal…ma questa, questa è un’altra storia.

MZ